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Strauss-Kahn (Fmi):

"Ancora un anno di perdite di posti di lavoro

Ci sono buone notizie ma la recessione non è finita e la ripresa sarà lenta"

Eurostat, disoccupazione record

Ue: "E' destinata a peggiorare"

Per la Cgil i disoccupati sono più di 3 milioni

Sacconi: "Sulla disoccupazione contano i dati Istat"

2009-10-30

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2009-10-31

in Italia l'inflazione torna a crescere: a ottobre il tasso annuo è salito dello 0,3%

Disoccupazione in Europa, è record

Ai massimi dal gennaio del 1999

Ancora in crescita il tasso nell'Eurozona: +9,7 a settembre. Strauss-Kahn: "Salirà ancora per un anno"

(Fotogramma)

(Fotogramma)

MILANO - Cresce ancora il tasso di disoccupazione nei Paesi dell'area dell'euro: in settembre è stato del 9,7% contro il 9,6% di agosto e il 7,7% di un anno fa. Lo rende noto Eurostat, sottolineando che si tratta del tasso più elevato dal gennaio del 1999. Nell'Ue-27 il tasso è stato del 9,2% contro il 9,1% di agosto e il 7,1% di un anno fa. In questo caso di tratta del tasso più elevato dal gennaio 2000. Secondo le stime Eurostat, in settembre i disoccupati nell'Ue erano 22,123 milioni di cui 15,324 milioni nella zona dell'euro.

FMI - I dati non certo confortanti vengono confermati anche da Dominique Strauss-Kahn, direttore generale del Fondo monetario internazionale. Che, intervenendo al Festival internazionale del Lavoro a Rocca di Papa ha spiegato: "Abbiamo davanti a noi ancora 12 mesi di crescita della disoccupazione". "Ci sono buone notizie ma la crisi non è finita. Dobbiamo iniziare a parlare di una strategia di uscita ma non è ancora il momento di implementarla", ha aggiunto il numero uno del Fondo Monetario internazionale. Secondo Strauss-Kahn l'attivazione di una "exit-strategy dovrà venire solo dopo che si è toccato un picco dell'aumento della disoccupazione".

I DATI - Tornando ai dati sulla disoccupazione, va sottolineato che in rapporto ad agosto, in settembre il numero dei disoccupati è cresciuto di 286 mila unità nell'Ue-27 e di 184 mila in Eurolandia. Rispetto ad un anno fa, invece, l'aumento è stato di 5,011 milioni nell'Ue e di 3,204 milioni nella zona dell'euro. Tra gli Stati membri, il tasso più basso di disoccupazione è quello registrato nei Paesi Bassi (3,6%) e in Austria (4,8%), mentre quello più alto è ancora quello della Lettonia (19,7%) e della Spagna (19,3%). Per l'Italia (che ha dati trimestrali) Eurostat riporta il dato a giugno pari al 7,4%. Su base annua, tutti i Paesi Ue hanno visto un aumento della disoccupazione. Il tasso più basso di crescita è stato rilevato in Germania (dal 7,1% al 7,6%) e in Italia (dal 6,8% al 7,4% tra i due trimestri del 2008 e del 2009); i più significativi aumenti sono invece quelli di Lettonia (da 8,1% a 19,7%) e dell'Estonia (dal 4,1% al 13,3%). Per quanto riguarda i giovani, il tasso di disoccupazione di coloro che hanno meno di 25 anni, è stato in settembre del 20,1% nella zona dell'euro e del 20,2% nell'Unione europea. Un anno fa era stato invece rispettivamente del 15,7% e del 15,8%.

INFLAZIONE IN ITALIA - Nel nostro Paese torna a crescere anche l'inflazione. A ottobre, rileva l'Istat nella stima provvisoria, il tasso annuo è salito dello 0,3% (a settembre +0,2%), mentre i prezzi, su base mensile, sono cresciuti dello 0,1%, mentre a settembre erano in calo dello 0,2%.

 

30 ottobre 2009(ultima modifica: 31 ottobre 2009)

 

 

 

REPUBBLICA

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2009-10-30

Strauss-Kahn (Fmi): "Ancora un anno di perdite di posti di lavoro

Ci sono buone notizie ma la recessione non è finita e la ripresa sarà lenta"

Eurostat, disoccupazione record

Ue: "E' destinata a peggiorare"

Eurostat, disoccupazione record Ue: "E' destinata a peggiorare"

BRUXELLES - Ancora in aumento la disoccupazione nei Paesi dell'area dell'euro: in settembre l'indice è salito al 9,7% contro il 9,6% di agosto e il 7,7% di un anno fa. Lo rende noto Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea, sottolineando che si tratta del livello più elevato dal gennaio 1999. Nell'Ue-27 il tasso è stato del 9,2% contro il 9,1% di agosto e il 7,1% di un anno fa. In questo caso di tratta del dato più alto dal gennaio 2000.

Secondo le stime Eurostat, in settembre i disoccupati nell'Ue erano 22.123.000, di cui 15.324.000 nella zona dell'euro. Si tratta di un incremento rispetto ad agosto di 286.000 unità, di cui 184.000 nell'eurozona. Rispetto al settembre 2008, l'incremento dei disoccupati è di 5.011.000, di cui 3.204.000 nell'eurozona.

Per la situazione occupazionale in Europa "è prevedibile un ulteriore deterioramento" e per questo occorre "un impegno politico costante a favore di politiche attive del mercato del lavoro", si legge nella bozza delle conclusioni del Consiglio europeo, in corso a Bruxelles. Per questo, prosegue il testo, "è necessario adottare misure che sostengano il mercato del lavoro e impediscano che i tassi di disoccupazione elevati diventino persistenti, così assicurando tassi di occupazione elevati e finanze pubbliche sostenibili a lungo termine".

Dati confermati anche da Dominique Strauss-Kahn, direttore generale del Fondo monetario internazionale. "Abbiamo davanti a noi ancora 12 mesi di crescita della disoccupazione" ha detto intervenendo al Festival internazionale del lavoro a Rocca di Papa, vicino Roma. "Ci sono buone notizie ma la crisi non è finita. Dobbiamo iniziare a parlare di una strategia di uscita ma non è ancora il momento di implementarla", ha spiegato il direttore del Fmi. Secondo Strauss-Kahn l'attivazione di una "exit-strategy dovrà venire solo dopo che si è toccato un picco dell'aumento della disoccupazione".

"La ripresa sarà comunque lenta - ha aggiunto - e c'è il pericolo che ci sia una ripresa senza posti di lavoro. Non dobbiamo ancora eliminare le misure di sostegno all'economia" al fine di incentivare la ripresa. Secondo le stime del Fondo, "negli ultimi due anni hanno perso il posto di lavoro 15 milioni di persone e il numero è maggiore se si contano i part-time e coloro che non sono inclusi nelle statistiche".

(30 ottobre 2009)

L'UNITA'

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2009-10-30

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-10-29

Per la Cgil i disoccupati sono più di 3 milioni

di Giorgio Pogliotti

29 ottobre 2009

Sacconi: "Sulla disoccupazione contano i dati Istat"

 

I disoccupati e gli inattivi che hanno rinunciato a cercare il lavoro sono 3milioni e 200mila, pari al 12,1% della popolazione in età lavorativa. La stima è della Cgil che insieme all'Ires ha rielaborato le ultime rilevazioni dell'Istat (del secondo trimestre) evidenziando come a fianco di un milione e 841mila disoccupati ufficiali, vi sia una platea composta da un milione e 363mila persone in età lavorativa (434mila in più rispetto al 2008) che ritenendo di non riuscire a trovare un'occupazione non la cercano più.

Si tratta di un aggregato a forte connotazione territoriale e di genere, visto che il 56,4% risiede nel Mezzogiorno e l'86% è donna. Considerando anche questi ultimi, definiti gli "scoraggiati", il tasso di disoccupazione sarebbe ben più alto del 7,4% calcolato dall'Istat. Siamo ben oltre i parametri europei, sottolinea il segretario confederale Cgil, Fulvio Fammoni, per raggiungere la media del 9% delle altre nazioni, bisogna riuscire a far emergere almeno il 50% dei lavoratori "scoraggiati", attraverso l'iscrizione al collocamento.

Nel secondo trimestre 2009 l'Istat ha evidenziato una diminuzione dell'occupazione dell'1,6% rispetto al 2008, pari a 378mila persone in meno. L'emorragia di lavoro nel secondo trimestre è legata alla caduta dei dipendenti a termine di 229mila unità (-9,4%), dei collaboratori (-65mila) e degli autonomi (-210mila), "caduta che risulta assai più marcata se riferita alla sola componente italiana". La diminuzione dei dipendenti temporanei ha interessato per tre quarti i giovani fino a 34 anni di età.

In vista della Finanziaria, la Cgil propone un pacchetto di misure anti-crisi per il biennio 2009-2010 come il prolungamento dell'indennità di disoccupazione ordinaria di quattro mesi per gli under 50 – per arrivare a un anno di durata – uniformando il trattamento con gli ultracinquentenni. L'indennità da corrispondere dall'ottavo mese sarebbe di 517 euro, la platea mensile interessata dalla novità sarebbe di 205mila lavoratori, per un costo complessivo di 485 milioni.

La Cgil chiede anche di unificare il tetto della cassaintegrazione a 1.100 euro mensili (rispetto ai due limiti fissati oggi a 886 e 1.065 euro) per un costo (al netto dei contributi figurativi) di 265 milioni. E di allargare la platea dei collaboratori che possono beneficiare dell'una tantum pari al 20% dell'ultima retribuzione in seguito alla perdita del contratto. "Lo stanziamento di 200 milioni di euro previsto dalle leggi vigenti – sottolinea Fammoni – è di fatto inutilizzato a causa dei criteri molto stringenti fissati dal governo, tanto che i beneficiari dell'una tantum oscillano tra i 2 e 3mila su una platea di 100mila".

29 ottobre 2009

 

 

 

 

Sacconi: "Sulla disoccupazione contano i dati Istat"

29 ottobre 2009

 

Sulla disoccupazione "contano i dati Istat". "Tutto il resto sono azzardate elaborazioni". Lo ha detto, a margine di un convegno al Cnel, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, riferendosi alle stime sulla perdita di posti di

lavoro, rese note oggi dal governatore di Bankitalia, Mario Draghi, e dall'ufficio studi della Cgil. "Constato che oggi -ha detto

Sacconi- da più parti ci si è esercitati sui numeri della crisi, ma la crisi è sufficientemente seria perchè non ci si adoperi a mettere in discussione i numeri dell'Istat, quelli assunti a riferimento in ogni Paese, perchè relativi alla statistica nazionale: ogni altra e azzardata elaborazione non aiuta la comprensione della crisi, il resto è fantasia".

"I dati dell'Istat - ha sottolienato Sacconi - dicono che la disoccupazione è al 7,4% e stimano a 1,8 milioni i disoccupati totali, mentre gli occupati superano i 23 milioni, con una perdita nel corso dell'anno di 378 mila unitá (-1,6 per cento)".

29 ottobre 2009

 

 

 

 

 

 

 

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2009-10-27

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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